2001 giugno 9 La citazione

2001 giugno 9 – La citazione

Enzo Biagi da “Dizionario del Novecento”, editori Rai-Eri Rizzoli.

“Una sera, a Los Angeles – c’era la luna piena e il vento portava odore di benzina bruciata – andai a
Westwood, al 1218 del Wiltshire Boulevard: c’è un piccolo cimitero, sempre aperto, sommerso dal
fragore del traffico.

È lì che riposa Marilyn Monroe, dietro una lapide con il nome e due date: 1926-1962. In un vasetto
fiorivano alcune rose rosse ordinate dal solo che le abbia voluto davvero bene, il vecchio campione
di baseball Joe Di Maggio. È Joe che l’ha fatta seppellire con un abito di seta bianca.

C’è sempre stato in Marilyn qualcosa di innocente e di infantile, altre alla incapacità di capire le
molte regole dell’esistenza. Un cuore semplice, si direbbe.

Spiegava Harry Lipton, il primo agente: “Lei recita una parte, quella del sesso”. Era senza peccato
perché non aveva la misura della colpa.

E non è tenera neppure la descrizione di Billy Wilder (regista, ndr): “Esibiva due seni sodi come il
granito, ma aveva il cervello pieno di buchi come il formaggio Emmenthal. Vagava nel vuoto, al di
fuori della legge di gravità2.

Di certo l’incontro con Arthur Miller (scrittore, ndr) non l’aveva migliorata. Lei era in fondo
quell’indifesa e istintiva creatura che scoprii tanti anni fa, nuda, bianca e abbandonata sul tessuto di
raso scarlatto in un calendario esposto a Times Square; nella sua ultima lettera c’è un verso che è
una confessione: “Amami per i miei capelli biondi”.

Ha detto: “Io sento che la vita s’avvicina, quando tutto ciò che voglio è morire””.