2001 luglio 1 Il “popolo”

2001 luglio 1 – Il “popolo”

A Milano hanno fatto un referendum popolare consultivo sulla proposta di chiudere alle auto
l’intero centro storico. Fin qua non ci sarebbe la notizia: a pochi chilometri, in Svizzera, il
referendum è familiare quanto gli orologi e i formaggini.

La singolarità di Milano consiste nel fatto che, tra ricordi e controricorsi, il Tar (Tribunale
amministrativo regionale) ha deciso venerdì 29 giugno che il referendum di sabato 30 giugno si
facesse! In tempo reale, non so se mi spiego. Ovviamente, massima disinformazione, partecipazione
minima. Credo sia un record mondiale, dal momento che ha votato il 3,8 (tre virgola otto) dei
milanesi. Per una protesta o per l’altra, sono rimasti a casa perfino i propositori del referendum,
costato ai contribuenti un miliardo e 800 milioni, se può interessare.

Cose da non credere. Era per gli italiani un istituto del tutto nuovo il referendum che la Costituzione
repubblicana introducesse perché “il popolo” avesse un mezzo concreto e diretto per dire, volendo,
la sua. A forza di usarlo irresponsabilmente, abbiamo ridotto quel nobile spirito della Carta a carta
igienica, oltretutto costosissima.

E poi, fra l’altro, dicono sempre che Milano qua Milano là, come se avessero inventato la politica.
Ma per favore…