2001 Marzo 31 La citazione
2001 Marzo 31 – La Citazione
Francesco Alberoni da “La speranza”, Rizzoli.
“Il trapianto è il salvataggio di due organismi viventi. Della persona trapiantata che lotta per la
sopravvivenza e dell’organo che lotta per la sua. Ed entrambi da soli, non hanno speranza mentre,
uniti, si salvano.
Il corpo che accoglie l’organo trapiantato è perciò come un grembo materno, come un utero, che
accoglie un figlio cui dà la vita mentre la riceve da lui. L’esperienza del trapianto è incredibilmente
simile a quella della gravidanza. Il principale desiderio, la principale preoccupazione della persona
trapiantata è di saper accogliere l’organo che ha ricevuto, e di salvarlo, curarlo, risanarlo. Teme che
il suo organismo lo respinga, lo rigetti. Oppure non sappia irrorarlo di sangue, proteggerlo dalle
infezioni. E anche i medici hanno la stessa preoccupazione, la stessa cura. Si prodigano per lui, lo
curano come un bambino nel grembo materno.
La persona trapiantata sa perfettamente del dono che ha ricevuto e della responsabilità del dono. E
ricorderà sempre che quell’organo non è suo, che è parte di un’altra persona, e saprà di esserne
soltanto la custode, il grembo accogliente. Non dimenticherà mai chi, morendo gli e lo ha lasciato.
Anzi, ne rivive in ogni istante l’agonia, la morte come fosse propria. Perché da quella morte è scaturita
la vita.
C’è un rapporto spirituale profondo fra la persona trapiantata e il donatore. Una intimità tanto forte
che p bene che il trapiantato non sappia chi è il donatore, non lo conosca. Perché la sua mente potrebbe
smarrirsi. Deve pensare a lui come ad un altro se stesso, ad un fratello gemello che ama, e verso il cui
ha un debito incolmabile di riconoscenza