2002 giugno 12 Mondiali di Corea Giappone
2002 giugno 12 – Mondiali in Corea Giappone –
L’altro giorno, dopo la sconfitta dell’Italia,avevo letto (sul “Messaggero”) che l’esponente leghista
piemontese Mario Borghezio si era dichiarato “allegro per la vittoria di una giovane nazione come
la Croazia,confinante ed amica della Padania.” Sono andato subito a controllare il mio vecchio
vocabolario della lingua italiana alle voci babbaleo, babbalocco,babbeo, babbio , babbione, e così
mi sono messo l’anima in pace con il sorriso sulle labbra.
Ho anche scoperto (su “Repubblica”) una delle ragioni dell’anti-americanismo dei coreani del Sud.
Scriveva severo un quotidiano di Seul:”Gli americani non hanno mai accettato il calcio e il sistema
metrico decimale, la loro cultura misura in piedi e si appassiona ad altri sport con la palla:quelli
dove l’America vince.” Il bello e il consolante della globalizzazione è che ogni popolo ha i suoi
Borghezio.
Giovanni Trapattoni ci tiene invece a non passare per “rimbecillito”. Quanto a me, adesso che si è
messa male mostro subito le carte in tavola: dovendo scegliere fra il criticatissimo Trap e i suoi
critici fondamentalisti starò sempre con lui,qualunque cosa accada, come con Bearzot nel 1978 e nel
1982.
Questa la filosofia. Se oggi fallisce il Trap, falliscono con lui anche i critici che ieri, al momento
della sua nomina azzurra, lo giudicarono il miglior Ct. su piazza. Siccome ero tra questi, quando
sbaglia il Trap almeno un po’ sbaglio anch’io con lui. E se invece vince, invio felici partecipazioni.
Lui non è sadico con noi né masochista con se stesso. Avendo marcato Pelè e giocato nelle retrovie
di Altafini, figurarsi se il Trap non si accorge di avere in Montella, Del Piero e Inzaghi gente a 18
carati. Solo che non sente ancora il blocco di granito là dietro, tra centrocampo e difesa, per non
dire dei cinque minuti di mesta follia contro la Croazia.
Il Trap non si è tatticamente adattato all’Ecuador e alla Croazia; semmai l’esatto contrario,
basandosi solo su ciò che vedeva nel suo orto. Come noto, il dopo-scudetto gli aveva consegnato le
punte di cui sopra in crescendo ma i suoi stopper e mediani in affanno.
Il Ct. deve aver fatto un conto: passare a spazi stretti il primo turno; ossigenare gli schemi dal
secondo in poi. Che il dio del pallone lo protegga almeno fino a giovedì sera.