2002 giugno 14 Donne. Emmanuelle Béart

DOMENICA 16

Donne

Emmanuelle Béart, attrice francese:” Non amo il lusso. Per me il lusso è sentirmi amata.”(da Elle)
Ashley Judd, attrice americana:”Non ci sarebbe dramma, senza inganno e tradimento.” (da D di
Repubblica)
Venus Williams, americana, la più grande tennista al mondo:” Il mio consiglio alle donne? Fallire o
avere successo, devi darti la possibilità di fare l’uno e l’altro.”
Donata Francescato, psicologa:”Le coppie che ridono sono quelle che durano.”(da Donna Moderna)
Rita D’Amico, psicologa:”Far sentire in colpa è uno strumento di potere.” (da Focus)
Lidia Ravera, scrittrice:”L’idea di un calciatore depresso mi piace. Voglio dire: sei bello, giovane,
sfondato di soldi, fai parte dell’unico modesto olimpo di cui disponiamo in questi tempi
scarsamente epici,se riesci, nonostante tutti i doni del destino,a essere depresso vuol dire che hai
un’anima.”
Daria Minucci, ginecologa e politica:”Il problema è che la donna non ama il potere, ama il servizio,
il fare bene le cose. L’uomo preferisce il ruolo.” (da “Serenissime” di Tiziana Agostini e Raffaella
Ianuale)
Camille Laurens,scrittrice francese,Premio Femina 2000:”Avrei voluto che lui mi abbracciasse sotto
un melo, come la prima volta sotto un castagno.”(da Le Figaro)
Oriana Fallaci, scrittrice:” Chi legge il mio libro si riconosce in me.”(da Repubblica)

LUNEDI’ 17

Gentilini

L’Europa è in questo momento il primo continente del mondo per immigrazione. In Europa gli
immigrati rappresentano oggi il 5,1 per cento della popolazione , che scende al 3,5 se si sottrae la
quota di europei che vivono in un altro Paese dell’Ue rispetto al loro. Gli immigrati regolari sono 13
milioni su una popolazione europea di 380 milioni di abitanti. Le stime più larghe valutano in tre
milioni i clandestini. Queste sono le cifre sulle quali ragionare senza isteria.
Il sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, campione della “tolleranza zero sotto zero” nei confronti
dei clandestini, attesta nel suo comune l’arrivo e il radicamento di 3.500 immigrati regolari dal 1994
ad oggi. E ricorda,a titolo personale, di vivere felicemente in un condominio con due famiglie di
extracomunitari .
Le grandi cifre europee partono dalle grandi, piccole cifre locali, tra voglie di umanità, spinte
dell’economia e fatiche multietniche. Al vertice Ue di Siviglia, Romano Prodi ha detto:”accoglienti
con i regolari,severi con i clandestini”. A poco a poco mi danno tutti ragione, anche gli immigrati
regolari!, conclude il sindaco fai da te.

MARTEDI’ 18

Cacciari

Fra due mesi Massimo Cacciari si dimetterà dal Consiglio regionale del Veneto; a ottobre, ritornerà
all’insegnamento universitario, ma a Milano non più a Venezia. L’ex deputato, l’ex eurodeputato,
l’ex sindaco,l’ex consigliere regionale, l’ex leader del Nordest, tutti insieme cederanno dopo tanti
anni il posto al docente. Soltanto la sua voce politica non resterà vacante.
Dice il Tao che il miglior viaggio è quello dentro noi stessi. Il viaggio di Cacciari continua.

MERCOLEDI’ 19

Venezia

Architetto Domenico Luciani, Fondazione Benetton:” Non esiste un capoluogo regionale
riconosciuto”.

GIOVEDI’ 20

Sgarbi

Gli si potrà dire di tutto, ma non che manchi di lealtà nel dichiararsi per quello che é. A scanso di
equivoci lui è Sgarbi, plurale di sgarbo.
Non intende riconoscere nemmeno la distinzione di destra e di sinistra, nella quale eccelle il
filosofo Norberto Bobbio. Per Sgarbi, conta soltanto il criterio estetico:”Niente come la politica è
più distante da me”, confessò anni fa con uno dei suoi pensieri segreti diventati libro.
Lo sgarbo estetico non risparmia nessuno, proprio perché apolitico, allergico alle appartenenze
.Oggi il centrodestra lo ripudia mentre, per infantile simmetria, il centrosinistra gli fa le fusa, ma
Sgarbi se ne infischia di entrambi; il suo vero partito, “Liberal Sgarbi”, è monocellulare, personale,
autoreferente e autosufficiente. L’Io partito.
Di Berlusconi dice da tempo che cambia idea ogni mezzo minuto e, quanto ad Amato, stabilì un
giorno che “stava a Craxi come il bidè sta al water.” Un rapporto idraulico, sembrerebbe.
Sgarbi è più scomodo come amico che come nemico.Se solo la Bellezza ci salva, l’amicizia è
tuttavia il sentimento meno partigiano.
A Trieste, durante l’ultima campagna elettorale per il collegio 2 della Camera, Sgarbi aveva per
avversario l’amico Riccardo Illy. In occasione di un faccia a faccia pubblico, il critico dell’arte si
ispirò allo scrittore irlandese Oscar Wilde, genio della decadenza, nel sorridere di sé e
dell’antagonista:”Provo attrazione fisica per Illy. Mi piace la sua linea estetica”, avvertì la platea. E
Illy rise di gusto, come di rado gli capita.
Condannandolo a qualche mese di reclusione per diffamazione, un tribunale motivò la mancata
sospensione delle pena con la probabilità che l’imputato “reiterasse il reato”. Mai sentenza dimostrò
di conoscere Sgarbi altrettanto bene.
Nel bene e nel male,se male fosse, Sgarbi sarà sempre la recidiva di Sgarbi, soprattutto quando ha a
che fare con i Beni culturali, sua libido. E’ patetico che il governo scelga Vittorio Sgarbi come
sottosegretario pretendendo da quel preciso istante che sia proprio lui a incatenare se stesso a un
ruolo gregario, per una funzione burocratica, con deleghe da portaborse del ministro più che da
professore in materia.
Dice il ministro che “Sgarbi non sa fare squadra.” Verissimo; solo che Sgarbi non deve fare
squadra: meglio, gli dovrebbe essere tassativamente vietato di fare squadra. Uno come lui o lo si
recluta nell’esecutivo come solista del gusto e della tutela, oppure lo si lascia al suo caos creativo.
Se fosse genio e sregolatezza, gli vanno garantiti tanto il primo quanto la seconda. Che in Sgarbi
sono siamesi, impossibili da separare chirurgicamente in virtù e vizio.
La cosa più divertente è che il “ governo delle libertà” non sopporta al proprio interno il minimo
dissenso liberale, da Ruggiero a Sgarbi. Senza contare che,mentre il governo accusa la ricevuta di
una allarmata lettera del Capo dello Stato in persona, l’onorevole più sciolto e senza collare del
Parlamento si schiera contro la “svendita” di beni e a fianco di Ciampi.
E’ istituzionale l’ultimissimo Sgarbi, quasi quirinalizio. Chi l’avrebbe mai detto.

VENERDI’ 21

Stupidaggini

Ha 18 anni e si definisce “un tossico disperato”; il papà, certamente più disperato di lui, spiega che
il figlio non è “cattivo”, ma che tutti i suoi guai deriverebbero da “questa porcheria di droga di
merda”. Lo capisco, povero disgraziato.
A Milano, suo figlio ha ammazzato il farmacista che aveva provato a dargli un’occasione di lavoro
ma che, pur con tutta la buona volontà di cui era notoriamente capace, non era più disposto a
continuare con lui. C’erano stati piccoli furti, altri episodi di inaffidabilità.
E’ finita a coltellate, con il farmacista assassinato a colpi di estintore in testa.Ucciso alla fine
perché non raccontasse tutto.
Mi ha colpito il linguaggio, che sta ai fatti di cronaca come i nervi stanno ai muscoli. Nel riferire
l’accaduto a un amico, l’omicida dice:”Ho fatto un gran casino.” Quelli della squadra mobile,
nell’invitarlo pubblicamente a costituirsi, dichiarano in tv:”L’abbiamo fatto perché non faccia altre
stupidaggini.”
Un delitto, due sinonimi: “casino” e “stupidaggini”. Una volta si diceva che le parole sono pietre;
oggi sono mozzarelle. Al sangue.

SABATO 22

La citazione

Antonino Zichichi da “L’irresistibile fascino del Tempo”,editore Net.
“Nel corso di millenni e millenni l’uomo ha inventato tanti possibili modi per legare lo scorrere del
Tempo ai ritmi della sua attività ed è per questo che ha inventato i Calendari.Ogni popolo e civiltà
ha avuto il suo.
Nella Roma pagana il Calendario era strumento di potere, privilegio di pochi, con un numero di
giorni da record per tutte le epoche e civiltà:445.Poi accadde qualcosa:nasce, muore e rinasce un
Uomo, Cristo. Rinasce la prima domenica dopo il plenilunio che segue l’equinozio di primavera.
Dalla babele dei Calendari emerge un nuovo modo di guardare al Tempo. E alla metà del Primo
Millennio una figura modesta e splendida di abate venuto dal Caucaso, Dionigi il Piccolo,
abilissimo astronomo e matematico, sente il dovere di dare al Tempo una dimensione mistica, per
risalire alla nascita e alla resurrezione di Cristo.
Nasce il Calendario a noi familiare che nel Terzo Millennio ha varcato tutte le frontiere,
imponendosi per la sua straordinaria precisione (sette centesimi di secondo al giorno) nel
sincronizzare le date con l’effettivo scorrere delle stagioni.”