2002 luglio 21 Mestre
2002 luglio 21 – Mestre
Lo scrittore Gianfranco Bettin,(pro)sindaco verde di Mestre, abita in centro città e dalle finestre di
casa la vede a un passo, come un incubo, oggi più inquinante di Porto Marghera. E’ la Tangenziale
meno esterna del mondo, una arteria paneuropea che funziona come una qualunque centralissima
via Roma.”Soltanto a Praga – si consola amaro Bettin – l’autostrada arriva a un chilometro da
piazza San Venceslao!”
Quella che, nell’epicentro del Nordest, dovrebbe rappresentare la Porta d’Oro a scorrimento veloce
dell’ovest verso l’est post-comunista non è altro che un tappo urbano. Vi circolano insieme la
casalinga che fa la spesa al supermercato rionale e il Tir diretto a Budapest o a Leopoli;
l’imprenditore che corre all’aeroporto e l’operaio che torna dal lavoro.
L’ultimo convegno in materia s’intitolava non a caso“Come sopravvivere alla tangenziale” mentre
gli ultimissimi dati dell’assessore comunale all’Ambiente, Paolo Cacciari, dimostrano che vi
circolano ormai 50 milioni di veicoli all’anno, con punte di 170 mila in un solo giorno, costretti a
consumare in coda qualcosa come 8400 tonnellate di carburante, cioè mille volte la quantità
normalmente necessaria. Per smaltirne i gas, servirebbe la vicinanza di una foresta di ottomila ettari.
I nove km. della Tangenziale di Mestre sono micidiali anche per l’economia. Per Nicola Tognana,
vice presidente di Confindustria, un attentato terroristico a un pilone paralizzerebbe l’intero
Nordest. La Fondazione Nordest la indica come “il valico” e sei anni fa, alla Fondazione Levi, il
prof. Francesco Benevolo usò l’immagine del “ponte tibetano” di corda, usato nei precarissimi
passaggi sui fiumi o di montagna.
Incredibilmente, il peggio deve ancora venire a causa dell’ineluttabile aumento del traffico, forse
poco meno del 3 per cento all’anno per una decina d’anni.Con una terza corsia si proverà per ora a
mitigare appena un po’ l’ingorgo di Mestre, ma non c’è niente da fare: la Tangenziale va aggirata.
Il problema è come, anche se adesso il gioco sembra fatto a favore del Passante largo, 32
chilometri di raccordo tra Dolo (autostrada Milano-Venezia) e Quarto d’Altino (autostrada Venezia-
Trieste) , che devierà 50 mila automezzi al giorno : dopodomani l’Anas metterà il timbro per il via
alla fase operativa.Il tunnel, da scavare sotto la Tangenziale, e la sopraelevata o Blue road, da
costruire in altezza, possono aspettare.
I primi a patrocinare per ragioni ambientali il sub tunnel furono in tempi non sospetti i Verdi di
Bettin. Il primo a proporre la Blue road, che sarebbe poi un avveniristico tunnel ma sopraelevato, fu
Massimo Cacciari quando adottò la geniale idea di Massimo Colomban, l’imprenditore leader
mondiale nella copertura di facciate e grattacieli..
Ma Giancarlo Galan, 46 anni, padovano, leader del centrodestra regionale, da sette anni presidente
del Veneto e in carica fino al 2005, non ha combattuto la sua guerra totale del Passante contro
Bettin o Cacciari o alcuni sindaci coinvolti dal tracciato. Frontalmente, se l’è dovuta vedere in
questi mesi soprattutto con il “suo” ministro alle Infrastrutture, Pietro Lunardi, favorevole al tunnel
se non altro per deformazione professionale e fin da quando collaborava con l’ex ministro dei
Lavori pubblici Nesi. Dalla sua, soprattutto a Bruxelles, Galan ha avuto Buttiglione.
Soltanto il 6 luglio scorso, all’inaugurazione della nuova aerostazione di Tessera, Lunardi si è
arreso annunciando che il governo aveva scelto il Passante mentre aggiornava a un imprecisato
futuro il sub tunnel . In mancanza del via libera da parte del ministro, è certo che quel sabato
mattina Galan si sarebbe dimesso da governatore della Regione.
Ora Galan si è impegnato ad aprire i cantieri del Passante nei primi mesi del 2004. Gli ho chiesto se
si dichiara disposto a lasciare la sua carica il giorno in cui anche quella scadenza venisse disattesa, e
lui ha risposto:”Sì, lo farò.Non so se sia conveniente dirlo,ma lo farei.”Un impegno personale,tutto
suo,non la solita battuta di Berlusconi.
L’assessore alla Mobilità, Roberto Chisso, di Forza Italia, fa i conti dell’opera. 1200 miliardi in lire
a carico di Autostrade spa di Benetton-Gamberale, della Venezia-Padova e di Autovie Venete, oltre
che di un pugno di banche.. Più 200 miliardi dello Stato. Fine dei lavori 2008/2010.
Bettin resta molto scettico sull’effettiva realizzazione dell’opera e il centrosinistra annuncia per
giovedì primo agosto uno show aereo di protesta con mongolfiere e striscioni volanti sopra la
tangenziale; ci sarà Rutelli, forse anche Fassino.La “Nuova Venezia” rivela anche che un consorzio
di imprese sarebbe pronto,nel frattempo,a costruire in 48 mesi una sopraelevata senza interrompere
il traffico.
Solo una cosa appare matematica. Dopo il recente choc elettorale di Verona e mentre il nuovo
Statuto della Regione è in grave ritardo, il Passante di Mestre è diventato per Galan la questione di
fiducia . Un’infrastruttura che vale da sola la sua legislatura.
Se fallisse, si scaverebbe subito il tunnel, ma sotto la sua poltrona.