2002 luglio 7 Donne. Monica Bellucci

DOMENICA 30

Donne

Monica Bellucci, top model attrice:”Il sesso è un bellissimo gioco.” (da Elle)
Gianna Nannini, cantante:”Sono bisessuale.”
Milla Jovovich, 27 anni, attrice ucraina:”Gli uomini vanno in crisi con una donna Dongiovanna:
perché si trovano a maneggiare un soggetto che per certi versi si comporta come loro.” (da Capital)
Monica Guerritore,attrice: “Sto leggendo una biografia di Santa Teresa d’Avila. Quello che mi
piace di lei è la sua carnalità unita alla spiritualità.” ( da Viaggi di Repubblica)
Nadine Gordimer, scrittrice sudafricana, Premio Nobel:”Credo nella proprietà mistica della
passione fisica, credo nella sessualità, soprattutto in quella forma che chiamiamo amore.” (da
Repubblica)
Anna Maria Mori, giornalista:”Nei paesi occidentali,le donne non possono invecchiare.” (da
“Femminile irregolare”,editore Sperling & Kupfer)
Robin Norwood, psicoterapeuta americana:” Nessuno ci calpesta se noi non ci facciamo trovare già
per terra.”(da “Un pensiero al giorno per donne che amano troppo”,editore Feltrinelli)
Catherine Spaak, 57 anni, dopo la soppressione della trasmissione Harem:”Forse aiutavo le mie
ospiti a liberare una scintilla.” (dal Corriere)
Imraan Coovadia, scrittrice indiana che vive negli Usa:” Non starò certo qui a correre e lavorare
come una schiava in cucina. Oh no. Non aspettartelo, così poi non sarai deluso, eccoti una lezione.”
(da “Il matrimonio”, editore Marsilio)
Manuela Ferreira Leite, ministro portoghese delle finanze, definita l’”uomo forte” del
governo:”Due e due fanno quattro.” (dal francese L’Express)

LUNEDI’ 1

Rebus/1

Se chi chiedeva invano la scorta da vivo si prende del “rompicoglioni” da morto, come catalogare a
futura memoria chi non ha scortato il vivo e ha diffamato il morto?

MARTEDI’ 2

Fiuto/2

On. Umberto Bossi, ministro:” Il governo difenderà Scajola a spada tratta.”

MERCOLEDI’ 3

Zelig/3

On. Berlusconi uno:” Ho ritenuto doveroso respingere le dimissioni ed invitare il ministro degli
Interni a restare al suo posto con rinnovato impegno, confermandogli la mia fiducia.”
On. Berlusconi due:”Le dimissioni gli fanno onore. Il ministero degli Interni non può essere né
apparire un “potentato” al di sopra del controllo parlamentare.”
On. Berlusconi tre:”Il governo è più forte di prima.”

GIOVEDI’ 4

America

Il 4 luglio 1776 i primi 13 stati-colonie votarono la dichiarazione d’indipendenza americana. Erano
nati gli Stati Uniti.
A suo tempo uomo più invidiato al mondo per aver sposato Marilyn Monroe, lo scrittore Arthur
Miller sosteneva che la peggiore esperienza collettiva dell’intera storia americana non era stata la
prima né la seconda guerra mondiale, ma la depressione economica del 1929. Oggi avrebbe molto
probabilmente aggiornato la gerarchia delle paure con l’11 settembre al secondo posto, se non
addirittura al primo.
Il popolo americano ha paura soltanto quando dubita della propria potenza.
Sopporta tutto, anche la serie dei “broken president”, i presidenti spezzati come li traduce Alberto
Ronchey , da Kennedy (assassinio) a Johnson (abdicazione) e Nixon (destituzione). Sopporta la
sconfitta e la espia anche culturalmente, vedi il Vietnam.Ostenta la sfida all’”Impero del Male” fino
a far implodere l’economia sovietica sotto il peso delle spese militari.
Teme soltanto la propria frustrazione. Stato d’animo questo non previsto infatti dai Padri Fondatori
forgiati da due idee forti,l’una religiosa e calvinista l’altra politica e romana, come non mancava di
ricordare il prof. Arthur M. Schlesinger jr., consigliere di Kennedy.
La prima idea, religiosa. Anche ma soprattutto l’America si sentiva parte di una storia
provvidenziale, che si rimette a Dio. “Dio benedica l’America” e “Confidiamo in Dio” restano da
allora suo motto e sua bandiera.
La seconda, politica. I Padri Fondatori avevano in testa il modello classico di Roma repubblicana,
che consideravano il massimo di libertà , di grandezza e di governo. Chiamarono non a caso Senato
la Camera Alta, spinsero i giovani a studiare i testi latini. Il secondo presidente americano, John
Adams,diceva:”Vivere senza avere sottomano un Tacito o un Cicerone mi sembra come essere
mutilato di una delle mie membra.”
L’11 settembre ha consegnato a un’America incredula il lato nascosto di quel cemento di nascita, e
cioè il senso religioso della caducità delle cose oltre che la nozione politica della debolezza dei
sistemi umani. Sotto le macerie delle Due Torri si insinua l’impotenza della potenza, un inedito
stress da rovina.
Ma è uno stress che fa, allo stesso tempo, pregare e armare. A guardar bene, nella tradizione dei
Padri del 4 luglio 1776, Fondatori di una democrazia provvidenziale e imperiale.
Essere americani non è poi così semplice.

VENERDI’ 7

A scuola

L’ultimo dato della Fondazione Censis è grosso in tutti i sensi: il 50,6 per cento degli occupati è
rappresentato in Italia dai lavoratori individuali. Sono quasi 13 milioni, e c’è dentro di tutto, dal
libero lavoro professionale al lavoro in proprio di artigiani o commercianti, dai collaboratori
continuativi ai professionisti non regolamentati.
Chi rappresenta politicamente e/o sindacalmente un magma di interessi tanto diversi anche se tutti
“individuali”? La risposta del Censis non mena il can per l’aia:” Chi arriva per primo”, si legge nel
rapporto fatto per la Confartigianato.
Detta così suona anche divertente. E per prima è arrivata la potentissima associazione artigiani di
Vicenza (20.680 imprese con 80 mila dipendenti) che al grido di “voglia d’impresa voglia di
politica” ha deciso di aprire una vera e propria scuola per dirigenti artigiani.

Apertura a settembre con trenta iscritti, per un corso di formazione di tre anni.Spiega il presidente
Sbalchiero:”Dalla mattina alla sera sento dire che il Veneto è un nano politico. Allora proviamo a
fare qualcosa.”
Il prof. Feltrin, dell’università di Trieste, non ha dubbi in proposito:”La politica non ce la fa più
perché non è più il luogo della formazione delle idee. E chiunque vada al governo non sa bene cosa
fare.” Lui porta un esempio infrastrutturale:”La politica si ferma perché gli interessi contano
troppo. Il Passante di Mestre è bloccato anche da uno scontro di interessi: passante,tunnel,
sopraelevata.”
Nel frattempo, gli artigiani s’industriano in proprio. Invece di portare voti a, vanno a scuola di
politica per.
“La rivoluzione politica – pensa il prof. Rullani di Ca’ Foscari – sarebbe di riuscire a tarare le leggi
del Parlamento sulla Piccola Impresa.” Ma questa è una grande impresa politica.

SABATO 6

La citazione

Vittorio Sgarbi, intervistato da “Sette”.
“Lei lo sa che il padre della Padania sono io ? Nel 1989 incontro Bossi e gli dico:”Ma smettila di
dire che in Italia ci sono la Padana,l’Etruria e il Sud”.”E perché devo smettere?”, mi fa Bossi.
“Perché la Padana, gli rispondo io, è un aggettivo”. E lui:”Ma come un aggettivo? La Padana è un
nome di cui Valle è il cognome. Valle Padana come Colli Ombretta”. E io:”No, guarda che Valle è
un sostantivo e Padana un aggettivo.”
E lui, col suo vocione:”Ma cos’è quest’aggettivo?”. E io:”Padana non è il nome di battesimo ma
vuol dire del Po.” E lui:” No, è il nome di battesimo,come Ombretta.” E io:”No, se la usi come
sostantivo, devi aggiungere una i. Come Lombardia, come Romania, come Bulgaria. Abbiamo il
lombardo e la Lombardia, il rumeno e la Romania, e quindi avremo il padano e la Padanìa, con
l’accento sulla i come Lombardìa, come dicevano i maestri Longhi e Arcangeli.”
“Bravo,bravo, scrivimelo, per favore”, ha detto Bossi finalmente convinto. E io gliel’ho scritto e ho
aggiunto la i. Così lui se n’è andato via ma si è dimenticato l’accento ed è diventata Padània, con
l’accento sulla a ( che va anche bene, secondo alcuni filologi, perché la maggioranza ha sempre
detto Padania con l’accento sulla a anche se la forma corretta è quella con l’accento sulla i). Bella
no?”