2003 gennaio 5 L’Enorme
2003 Gennaio 5 – L’Enorme
L’Etna blocca il volo degli aerei. Lo Stromboli caccia via gli abitanti.
Siamo sempre meno pronti ad accettare l’Enormità della natura. Le due forze latenti, il suo magma
di violenza, soprattutto la sua ineluttabilità.
Dice il maggior esperto di terremoti:” Non sono prevedibili.” Questa imprevedibilità rappresenta la
somma angoscia per l’uomo contemporaneo, drogato dal bisogno di sapere tutto, subito e in
anticipo.
Se dominare equivale a possedere le informazione, la Natura maiuscola si tiene per sé ancora un
sacco di segreti. Non ci permette di essere informati sui suoi movimenti, dunque ci domina.
Senza previsioni, l’uomo d’oggi è niente. Il cratere più temibile si chiama ignoto.
Non c’è Dio, fato, fatalità, destino che tengano. La scienza si sente sconfitta soltanto dalla diagnosi
di imprevedibilità dell’ Enorme.
L’Italia poi è tutta casa e bottega, con territorio densamente abitato. La natura più familiare viene
usata, abusata e spesso maltrattata: siamo noi a metterle paura, non viceversa, e la natura non di
rado si vendica negli spazi urbani, magari con un piccolo fiume che mette sotto Pordenone in un
paio d’ore o con un branco di torrenti che devasta mezzo Bel Paese.
Ma non stiamo alla larga nemmeno dalla Natura con la N grande, onnipotente e misteriosa. Si risale
l’Etna per sciare; si cerca casa a Stromboli anche per godere della gentilezza di un vulcano attivo e
mai in vacanza.
E’ il sogno della Natura che dà spettacolo, che fa colore locale e fa la fortuna delle riprese
televisive dall’elicottero o delle pagine a colori. I napoletani, pur informatissimi sui rischi del
Vesuvio, vi abitano più in su che possono: hanno troppo “’o sole mio” nel sangue per sospettare
che un giorno, chissà mai, la Natura possa essere loro matrigna.
Ci piacerebbe sedere sul nostro pezzetto di crosta terrestre come su un sofà, del tutto ignari del sole
di fuoco e di lava che bolle sotto le nostre zampette di nani. In ogni caso gradiremmo essere almeno
informati per tempo, evitando l’anomalia di un uomo tecnologico in balia degli eventi esattamente
come ai primi passi dell’homo sapiens.
L’Enorme naturale non si concilia più con il nostro orgoglio da terzo millennio.