1990 marzo 20 Comitatone l’ultima parola
1990 marzo 20 – Comitatone, l’ultima parola
Oggi il Comitato interministeriale riprende in mano la questione-Venezia. Che è
una primaria questione veneta (100 comuni coinvolti nel disinquinamento della
laguna) e italiana (da qui al 2000 un’operazione di ecologia e di salvaguardia da
diecimila miliardi o giù di lì). Una questione di stato.
La salvaguardia e/o il disinquinamento non sono obiettivi in alternativa.
Semmai il secondo deve ricuperare tempo perduto rispetto alla prima, dovendo
camminare parallelamente.
Per ironizzare sulle pseudo precedenze che finiscono sempre con il bloccare
tutto, Livio Zanetti ha ricordato sulla «Stampa» la battuta di quei consiglieri che
di un presidente degli Stati Uniti dicevano: «Non riusciva a scendere le scalette
dell’aereo e contemporaneamente a masticare una gomma». La sfida posta da
Venezia alla tecnologia e alla cultura moderne è di straordinarie dimensioni, ma
la fragilità dell’intero habitat appare oramai tale da non consentire ulteriori
rinvii o battaglie tra scuole di pensiero o di consulenza. Responsabile nazionale
dell’ufficio ambientale del Pri, la prof. Andreina Zitelli ha osservato che la
Serenissima impiegò «400 anni per deviare i fiumi, 80 per decidere del ponte di
Rialto»; che dunque i tempi lunghi sono frutto di maturazione. Si potrebbe
banalmente osservare che i tempi del ‘500 non sono quelli del Duemila e che
molti progettoni della Serenissima, come ricorda Alvise Zorzi, erano addirittura
incalzanti: nel 1540, la Brenta viene estromessa dalla laguna e nel 1547 subisce
una seconda regolazione; nel 1560 tocca al Piave; nel 1569 è la volta del
Bacchiglione; dal 1599 ci si dedica all’Adige.
Se queste sono lungaggini… Ma poste così le cose non si farebbe che
accademia ed esercizio retorico del tutto fuori della realtà. Ciò che conta è la
coscienza che Venezia non può più fare la «quadriglia» (l’immagine è di Teresa
Foscolo Foscari) attorno al suo destino: l’ultimo studio, il più utile, sarà da oggi
quello contro il tempo.