1999 Agosto 23 Mai dalla barca/2
1999 Agosto 23 – Mai dalla barca/2
La scena globale si presenta così. Venezia è meno città, Marghera è meno fabbrica, entrambe
cercano funzioni che hanno a che fare con la modernità. Chi l’avrebbe mai detto che nel fatidico
2000 sarebbero approdate in coppia al post-moderno?
Venezia è non solo turismo, ma lo è sempre di più. O lo subisci o lo domini: un rebus vecchio come
noi si manifesta oggi con forme, numeri, strumenti, futuri del tutto nuovi.
Come misurò il prof. Paolo Costa, Venezia influenza i flussi di un’area che va da Monaco di Baviera
ad Ancona. Ma il suo bacino è il mondo, inesauribile. Il Giubileo passa, il mondo resta, e il mondo
con il cavolo che si vuole perdere Venezia.
Le sole spiagge della provincia di Venezia valgono 25/30 milioni di presenze all’anno. Se Venezia
storica ha perso centomila residenti, deve abituarsi ad amministrarne altri centomila in transito. Una
partita di giro negli spazi urbani.
Macché terziario, il turismo è un’industria, soprattutto a Venezia, e occorre saperci fare.
L’imprenditrice Carla Macola Bonsembiante ha realizzato al Cavallino cose di livello mondiale,
riuscendo a tenere insieme massa e qualità: dopo Cacciari, sarebbe un bel sindaco.
Guido Piovene consigliava di non guardare mai Venezia dalla barca, per evitare di vederla erosa, un
po’ sfatta. Meglio camminare in calle, come entrarle nelle vene.