1999 Dicembre Pantani, un eroe piccolo

1999 Dicembre – Un eroe piccolo piccolo

Mamma mia, che figura! Un piccolo pantano di accuse, non un grande Pantani che spiega. E’
deprimente che un campione, perché tale è e resta, vada in montagna come uno stambecco e si
blocchi poi sul pendio delle omertose ipocrisie di bandiera. Ha forato, Pantani.
Ma chi gli e l’avrà fatto fare? O Marco Pantani ci fa , ed è mal consigliato, o ci è, il che sarebbe
anche peggio. Soprattutto chi lo stima tecnicamente, si sarebbe aspettato una conferenza stampa
da primo della classe, per distacco, anche umanamente in maglia rosa. Non dico senza peli sulla
lingua, alla romagnola, ma almeno decorosamente sincera, tra gente che sa.
Invece no, Pantani è ancora confuso, non ha ancora deciso che farà, deve ancora “chiarirsi” le
cose, ma una cosa ha già chiarissima in testa: il solo a non dover rispondere di nulla è lui. Il suo
sangue a 52 è miracoloso tanto quello di San Gennaro e nessuno sa spiegarsi nulla, tranne che il
mondo che lo circonda è di colpo tutto contro di lui, le leggi, i controlli, il sistema, l’informazione,
le macchine, le inchieste, vampiri che succhiano il sangue agli innocenti. Ma va.
Quando l’ho sentito definire “un agguato” il controllo medico internazionale, eseguito alle 7 del
mattino, ho spento la radio. Mi è passata la voglia di comprendere perché, a quel punto, come
ultimo dei suoi tantissimi tifosi mi sono sentito preso per il fondoschiena.
Caro “pirata”, lo sai perché ti hanno svegliato presto e ti hanno concesso soltanto “dieci minuti-
parole tue- per lavarti la faccia e metterti a disposizione” ? Per una ragione terra terra, che tu sai
infinitamente meglio di tutti noi: che sono sufficienti una ventina di minuti per buttar dentro altra
robaccia e far tornare un sangue sciropposo per incanto bello e scorrevole come un rosatello. Dal
Tour al Giro, o fanno così i controlli o i Frankestein del ciclismo cancellano ogni impronta, con atti
di pirateria sportiva che uno come te dovrebbe denunciare ai magistrati. Da leader, non da
gregario.
Hai perso l’occasione della tua vita. Saresti stato unico, ora sei uno dei tanti. Peccato.