1999 Giugno 11 Europensieri

El bene e nel male, l’Europa è di casa, quotidiana, vive già con noi, dai 18 milioni di senza lavoro
alla diossina in tavola, dal doping sportivo di massa, alla morte nei grandi trafori, dai flussi migratori
al Mediterraneo da considerare “una dote, non una disgrazia” (professor Giacomo Vacilago). Dalla
mattina alla sera, da europei respiriamo problemi europei, da risolvere con nuovi governi nazionali e
con un buon ceto dirigente europeo allo stato nascente. Al governo provveda D’Alema, alla
commissione europea Prodi, a selezionare 87 europarlamentari all’altezza del tempo possiamo
provvedere solo noi elettori. Dico parlamentari non intrattenitori, ballerine, pedatori, residuati,
cacciaballe e caccialire, tentando di mandare a Strasburgo gente che ci faccia fare bella figura, che
ami l’Europa come un ideale, che in vita sua abbia costruito qualcosa con la competenza, che si faccia
stimare per la persona che è non per l’affiliazione che ha, e che a lungo andare lavori per un’Europa
sempre meno degli “stati” e sempre più delle “patrie”.

5)Costi. Per chi l’avesse scordato, ripeto quanto ci costa un europarlamentare: 36 milioni netti, netti
– chiaro? – tra indennità spese generalo e portaborse, oltre alla diaria di 445 mila lire, a lautissimi
rimborsi spese per viaggi in Italia e all’estero, anche non ufficiali, con qualsiasi mezzo. Per
completezza dell’informazione, un candidato di punta del Nordest spende per questa campagna
elettorale 400/500 milioni: se eltto in cinque anni di legislatura riceverà 2 miliardi e 200 milioni netti
benefit esclusi. Non male. Una ragione in più per essere esigenti. O no?