1999 Luglio 3 Citazione
1999 Luglio 3 – Citazione
“ Una delle preoccupazioni linguistiche sentite più acutamente dai veneti è questa: come si dice in
italiano freschin, cioè, secondo un attento osservatore dell’uso delle parole, Erminio Girardi, “ quel
puzzo emanato prevalentemente avariati. Il pesce può savère da freschin quando non è più fresco,
ma le mani odorano di freschin anche se hanno toccato pesce fresco. Le uova ne lasciano l’odore
sugli oggetti o recipienti che vengono a contatto con il tuorlo e l’albume, anche se freschissimi.
L’acqua, a volte, pur non avendolo in sé, trasferisce questo odore su bicchieri e stoviglie”. Il Boerio,
che attingeva voluttuosamente a piene mani nel tesoro del vocabolario Crusca, traduce la locuzione
veneziana savèr da freschin con “saper di mucido”, ma i dizionari italiani ci dicono che mucido è
aggettivo “ di cosa che, per essere stata in luogo umido, ha odore o sapore di muffa”, e lezzo è,
generalmente, “fetore, grave puzzo”, proveniente, di solito, da sudiciume del corpo animale. Ma
come convincere i parlanti che non esiste un esatto corrispondente di freschin, per cui tanto vale, se
proprio abbiamo necessità di usarlo, di adattarlo in freschino, che ci riscatterebbe dall’isolamento.
Questa ricerca ossessiva di un equivalente della parola dialettale in italiano è dovuta ad una
deviante concezione del vocabolario, come lista unitaria e comune a tutte le lingue.
( Manlio Cortelazzo, da “Parole Venete”, Neri Pozza editore).