1999 Maggio 15 – Citazione

“Scusi, dov’è il Sile?” domando a una bionda svampita di Zeriolo, a metà strada tra Castelfranco e
Treviso. “Dev’essere verso Bassano”, risponde incerta, e mi indica la direzione opposta al fiume che,
invece, è dietro l’angolo. Per capire che rapporto c’è tra gli abitanti e il territorio, è buona cosa uscire
dalla via maestra e chiedere informazioni a caso. Il test migliore è quello di domandare delle acque.
Sono sempre le prime ad essere dimenticate. E’ per incultura, e anche per la cattiva coscienza da
inquinamento. Poco oltre Zeriolo, a un contadino che passa a tutta birra in trattore chiedo “dov’è il
ponte per Quinto?”. Quello manco si ferma, grida a squarciagola “no capiso, no son de cuà!”.A
giudicare dall’accento deve essere rumeno o forse albanese. Forse è qui con centinaia di stagionali a
cottimo. Non sa un tubo di dove vive e lavora. Poi sbuca un operaio, questo è veneto sicuro. “Scusi,
dov’è il ponte?”. Ma neanche lui sa dov’è. A Zeriolo lui ci stà per sgobbare in capannone, mica per
guardare il panorama, “non son de quà”, è di Santa Brigida, sette chilometri più in là. Ma in Veneto,
per “non essere de cuà” basta sette chilometri più in là.” (Marco Paolini, attore, 1956, da “Bestiario
veneto”, Edizioni Biblioteca dell’immagina, 1999).