1999 Marzo 22 Oscar povero

1999 Marzo 22 – Oscar povero

Subito dopo lo strameritato Oscar, Roberto Benigni ha detto: “La povertà è il più bel dono che si
possa ricevere, non si può spiegare, ma significa libertà, dignità, orgoglio di elevarsi. E i miei
genitori sono stati speciali perché mi hanno fatto essere un bambino felice nella povertà”.

Se lo dici in Italia, è un conto. Qui nasce il poverello San Francesco. Qui resiste una relazione
cattolica con il denaro, mai del tutto emendato dall’evangelico senso di colpa: è più facile che un
cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri in paradiso.

Ma se lo dici in California davanti a un grumo di magnati di Cinelandia e se lo dici in particolare a
Los Angeles, che lasciò a bocca aperta anche il compagno Kruscev, la stessa frase suona
protestante, senza complessi e senza mea culpa. Reagan, ex governatore dello Stato, disse appena
eletto presidente degli Stati Uniti: “Quella che io voglio più di ogni altra cosa è che questo rimanga
il paese dove qualcuno può sempre diventare ricco”.

Quando Benigni di Vergaio ricorda la sua felice povertà, Hollywood si spella le mani dagli applausi
come fece premiando “Sciuscià” e “ Ladri di biciclette” di De Sica o “ La strada” di Fellini, ma lo
fa a ciglio asciuttissimo, senza buonismo alcuno. E’ nel gene americano che la povertà valga
soltanto come molla del farsi da solo, personale far west, nuova frontiera dell’individuo, sogno e
mito dell’ “estrema America” come l’ha chiamata P.M.Pasinetti, scrittore veneziano di nascita e
californiano per stile. Laggiù il dollaro canta come un salmo della Bibbia. Già tanto prima di
Reagan, un predicatore scrisse più di 130 libri di successo soltanto per convincere che un qualunque
povero in canna poteva negli States diventare milionario. Miliardario, si direbbe adesso.

Una sola cosa mi sembra sicura. Anche la vita di Benigni è bella: lui non farà come Francis Scott
Fitzgerald che, dopo i primi guadagni con i suoi racconti, si accendeva le sigarette usando
banconote da cinque dollari.

P.S. Dopo il Nobel a Fo e gli Oscar a Benigni, qualcuno si dia pace. La Reale Accademia di Scienze
di Svezia assegna i premi Nobel dal 1901 mentre l’Accademia di Scienze e Arti Cinematografiche
di Holliwood conferisce i premi Oscar dal 1927: l’Ulivo viene dopo, e non influisce.