1999 Novembre 13 La citazione

1999 Novembre 13 – La citazione

“Montanari e montagna formano come una sola cosa. Il terreno si immedesima colle persone.
Troverete mille abitanti del piano che non hanno mai fatto attenzione alle forme del terreno, che non
conoscono un palmo di terra che non sia lastricato; ma il montanaro ha la sensazione della
montagna, ha il senso geografico del territorio che abita. Egli sa donde vien l’acqua che gli scorre ai
piedi, sa come la valle ove egli vive sia fatta dal confluire di tante vallette che scendono l’una
nell’altra, sa come la valle presupponga il valico, la cima, la vedretta ( pendio ghiacciato, ndr), il
nevaio; sente la continuità del terreno, per cui nel fondo della sua coscienza v’è l’idea che debba
essere sotto ugual governo tutto un bacino di impluvio. Egli sente, vede nella patria l’espressione
geografica.
Un alpino valtellinese che spiegava ai suoi compagni le ragioni della guerra diceva: “Andiamo a
liberare le nostre acque”.
Tante volte ho sentito gli alpini della Val Camonica chiamare “i nostri pascoli” le montagne del
Trentino. Quelle montagne furono davvero, traverso i secoli, i pascoli per gli armenti delle alte valli
lombarde e venete prima che il governo austriaco colla sua astuta politica arrivasse a distruggere
ogni commercio, ogni traffico fra pastori al di qua e al di là del vecchio confine.
Ma chi se n’accorge quaggiù? Di ben altro l’Italia era affacendata che degli interessi dei pastori,
sono i loro figli, che con la divisa degli alpini, vanno ora alla liberazione dei “loro pascoli” sull’Alpe
trentina e cadorina”.
( Cesare Battisti, da “Gli alpini”, editore Treves, 1916).