1965 La resa di Fabbri
1965 (Supersport)
La resa di Fabbri
Intervista esclusiva di Giorgio Lago
« C’è mai stato qualche scambio d’insulti con Fabbri? »
« Mai! », mi risponde Mario Corso senza scomporsi.
« Neppure qualche discussione pesante? »
« Nemmeno! ».
« E allora, come mai si è arreso con tanta fatica? ».
« Non ne so nulla: ho letto sui giornali che faccio parte del famosi ventidue, ma a me
personalmente nessuno è venuto a dire niente »
« Allora non hai ancora capito perchè ti aveva cacciato dal club azzurro? »
« No! »
« Ma tu e Guarneri siete fuggiti durante la tournée in Scandinavia! »
« Ma chi è fuggito? La verità è una soltanto: tutto il resto è invenzione. E la verità è questa.
Prima di andare in tournée, al raduno di Coverciano, parlai con Fabbri: gli dissi che, se non era
proprio necessario, non mi portasse via, perchè, fra partite di campionato e di Coppa tutte
tiratissime, avevo dato anche l’anima e non ero proprio fresco conte una rosa. Gli dissi anche che ci
tenevo molto alla maglia azzurra, ma che mi avrebbe fatto un grande piacere se mi avesse assicurato
che almeno avrei giocato, che insomma non avrei fatto la tournée in… albergo! Giocando in
Nazionale si riesce a stringere un po’ i denti e a dimenticare anche la fatica. »
« E Fabbri cosa ti rispose? ».
« Mi rispose che contro la Svezia con tutta probabilità non avrei giocato, ma che nelle due partite
successive, contro la Finlandia e l’Ungheria sarei andato in campo di sicuro. Lo ringraziai e partii
tranquillo ».
« Invece? »
« In Finlandia mi disse che non avrei giocato! ».
« E tu chiedesti di ritornare a casa »
« Esattamente! Con Guarneri, che era pressappoco nelle mie condizioni, anche se il movente era
diverso. Chiesi li permesso di ritornare a casa, lo chiesi in tutta fretta, senza muso duro ».
« E Fabbri si risentì? »
« Affatto! Anzi tu molto gentile; eravamo io e Guarneri, c’era Fabbri, ma erano presenti anche il
commissario Franchi e Pasquale. Con tutti questi testimoni è difficili raccontar storie! Il permesso ci
fu concesso senza difficoltà e anzi Franchi sottolineò che la cosa non avrebbe avuto nessun
significato disciplinare. E infatti, perché avrebbe dovuto averlo se noi avevamo fatto una semplice
richiesta? ».
« Però all’arrivo in Italia, hai fatto qualche commento inopportuno, mi pare… ».
« Non ho detto nemmeno una sillaba! A nessuno: ma purtroppo se uno ha la faccia scura perchè
ha il mal di denti, vuoi dire che è in polemica con il mondo! Se poi si chiama Corso… ».
« Il tuo alibi è perfetto, tanto perfetto che non al capisce perchè ti abbiano accusato di non voler
fare la riserva… ».
l’ho fatta tante altre volte, no? »
« Ma Io non ho mal detto questo! Moratti lo sa che io avrei fatto anche la riserva. D’altra parte
« Quando? »
« Contro l’Austria giocai mezza partita soltanto, con la Russia, in Italia, non mi mise in squadra,
anche sa a Mosca tutti avevano detto che ero stato il migliore in campo. Contro la Svezia entrai a
quindici minuti dalla fine: quindi non è che non abbia mai fatto la riserva! Ho fatto la riserva anche
nell’Inter! »
« Una volta Fabbri diceva che non eri adatto alla sua tattica…».
« Può darsi che abbia ragione, è lui che deve dirigere la squadra ed io non discuto. Se Fabbri mi
prende in disparte, come faceva una volta, e mi spiega perché preferisce far giocare uno piuttosto di
un altro, cioè di me, io cerco di capire e accetto, anche se a qualsiasi giocatore al mondo dispiace
essere escluso dalla partita… quando è convocato! Non credo di dire una bestialità ».
« Diceva che eri un’ala? »
« No. Fin dalla prima volta, mi ha detto il suo pensiero: che cioè, nonostante il mio ruolo
abituale, lui mi considerava una mezzala. Il fatto è che io dico la verità, a torto o ragione non so,
avevo la sensazione che Bulgarelli e Rivera avrebbero giocato anche con una gamba di legno! ».
« L’hai mai detto a Fabbri? ».
« Voglio essere estremamente sincero, non per fare polemiche, ma perché la gente capisca che
non ci sono misteri scandalosi, ma soltanto una gran voglia di poter giocare per l’Italia come e
meglio di quando gioco per l’Inter. Una frase del genere la dissi a Fabbri! ».
« Quando esattamente? ».
« Quando mi comunicò che non avrei giocato contro la Finlandia e sapevo che l’amico Bulgarelli
era giù di forma da matti. Dissi quella frase e forse Fabbri si risentì per quello, ma io credo che
abbia capito che il mio era un piccolo sfogo, forse inopportuno, ma giustificato proprio dal fatto che
non sono insensibile e freddo come sostiene qualcuno, ma attaccato alla maglia azzurra e molto ».
« Forse sorridi troppo poco quando sei a Coverciano… ».
« Non sono mai stato un ruffiano, non lo sono e non lo sarò mai! Io credo che un giocatore debba
conquistarsi la stima degli altri cercando di… giocare bene e basta ».
« Comunque, nell’elenco dei famosi ventidue ci sei entrato a furor di popolo, anzi di stampa, e
adesso cosa succederà? ».
« Non ne ho la minima idea! ».
« Quindi aspetti e speri! ».
« La mia unica ambizione è di poter essere utile a Fabbri in qualche maniera ».
« Unica ambizione hai detto?! E l’Inter? Vuoi metterti in grane anche con Herrera? ».
« L’Inter è tranquilla, serena, compatta. Si respira amicizia e questo è importante più di ogni altra
cosa ».
« Più importante dal Mago? ».
« E’ lui che ha creato questo clima! Il merito è suo: Herrera è veramente unico e chi tenta di fare
l’Herrera… non ci riuscirà mai ».
« Secondo te quindi, l’Inter non ha problemi? ».
« Il turno di Coppa mi sembra abbastanza facile, quanto al campionato, la solita guerra con il
Milan e forse con la Fiorentina. Ma ci conto… ».
« E della guerra con la… Polonia cosa pensi? ».
« Se giocassi io… uno fisso!! Ma scrivi che ho scherzato! ».