1965 settembre H. H. “El nemigo me aspetta ma l’Inter è più forte de prima”
1965 settembre (special Supersport)
H. H. “El nemigo me aspetta ma l’Inter è più forte de prima”
Il traguardo dell’Inter è il Real Madrid. Il Real Madrid spettacolare e grondante di coppe che
ha seminato per anni gioco e terrore sui campi di tutta Europa. Questo è il problema
dell’Inter: riuscire a fermare nel tempo lo stato di grazia, la forza, la ferrea determinazione
che hanno portato il club nerazzurro alla conquista simultanea del titolo mondiale, europeo e
italiano. II campionato dell’Inter sarà quindi un difficile tentativo di « conservazione » sul
piano dei risultati. Helenio Herrera ha subito puntato il dito, prima che qualcuno lo
anticipasse: « L’Inter non può fare de più, può solo tentare de fare come l’anno passato che
è… todo! Me i nemici de Inter aspettano con la pistola: si non arrivemo secundi anche en un
solo dei traguardi de l’anno passato, yo sono seguro che tutti dicono “l’Inter e finita, e in crisi,
Herre-ra ha sbagliato tutto!” Così es nezessario lottare ancora con i denti: yo sono pronto
come siempre! ». La preoccupazione del Mago (e di Angelo Moratti) si riferisce
essenzialmente ai risultati, ma l’« Inter-tutto » sente anche l’esigenza di dare una più netta
impronta spettacolare al suo gioco. La grande esperienza internazionale, la decisiva influenza
di Bedin, la definitiva maturazione psico-fisica di Mario Corso, la « tranquillidad » di Herrera
permettono di giocare fino in fondo anche questa carta. Una carta di grande prestigio che il
Mago aveva scoperto soltanto a meta del campionato scorso e che ora giocherà fino in fondo.
Il nome di Jose Altafini è passato sull’Inter come una meteora. Herrera lo avrebbe voluto a tutti i
costi per chiudere per sempre il numero difficile del suo attacco. Ma potenti ragioni di stato hanno
impedito che l’operazione riuscisse. E’ il primo anno dell’era-Moratti che l’Inter si presenta in pista
senza aver cambiato nulla: non ci sono da scoprire in campo ne un paio di gambe nuove, ne un
ciuffo di capelli insolito. I gol nasceranno ancora dagli stessi piedi, anche se il giovane Cordova
tenterà di forzare il futuro per inserirsi nel vuoto « psicologico » aperto a fianco di Mazzola dal
mancato arrivo del cannoniere-principe. « L’Inter deve superare lo choc della squadra uguale ». E’ il
giudizio di Angelo Quarenghi. C’era infatti attesa di un qualcosa che non c’è stato e ciò avrebbe
potuto creare qualche strano scompenso, ma alla lunga la squadra si è ritrovata e sentita più forte
proprio e soprattutto per essere rimasta « uguale ». Helenio Herrera, come sempre, non nutre il
minimo dubbio, sicuro com’è che le legioni interiste gli daranno ancora una volta ragione.
« E’ siertamente motto meglio de anno scorso, perchè passando el tempo la squadra uguale
progressa en responsabilità, en amicisia, en classe, en moral. I giogadori sono tutti contenti, sono
pronti e hanno capito che bizogna lottare subito anche se le prime partite de l’Inter sembrano non
molto diffizile. Me io repeto da anni che el calendario è todo diffizile e che se sembra più buono
prima è meno buono dopo. Claro? ».
Il numero di Sivori
« Clarissimo, signor Herrera, però un attacco mondiale con un centravanti campione del
mondo….. ».
« Eh, eh, Altafini saria entrato bene con noi nel nostro giogo. Yo lo voleva anche porche digo
che el calzio moderno è spectaculo e Altafini avria aumentato el spectaculo. E poi se vedeva cosa fa
e como va. Ma el Milan non podeva lasciarlo andare tanto vicino sovrattutto en casa nostra! »
« Lei avrebbe voluto anche Sivori? »
« No, yo non voleva Sivori anche si è grande giogadore, porchè lui ha stesso numero de
Mazzola, de Suarez, de Domenghini: noi no avemo bizogno de otto o de dieci; per noi era de
sostituire solo Milani. Me ormai è già el campionato e queste sono cose vecchie che non servono
più ».
La lettera di Viani
« Adesso che cosa serve? »
« L’affiatamento che è più grande e sovratutto l’ambisione de conservare quello che è nostro! »
« Quindi….. »
« Quindi non avemo nessun problema de amalgama, me soltanto quello de raggiungere al
momento giusto el maximo de la condisione fisica. Questo e basta! I giogadori ce sono e poi
abbiamo anche tanti giovani: stato l’anno de Bedin, questo può essere l’anno de un altro »
« Del… Bologna, forse?! »
« Questo es en otro argomento! Il Bologna è fortissimo, potrebbe essere forte come Inter. Yo non
ho capito, come una squadra rafforzatissima è arrivata a venti punti da noi. Adesso yo credo e ho
visto che con Scopigno è potente e può andare avanti molto bene. »
« Meglio del Milan? »
« Prima o poi Angelillo, Schnellinger e Sormani devono dare el frutto, no? E’ anche l’opinione di
Viani! Viani è uomo de polso e yo detto subito che el Milan se era endebolito senza lui. Allora
Viani tempo fa mi ha mandato una lettera de ringraziamento, ma lui non doveva porchè si ringrazia
de cosa forzata: yo avevo detto solo quello che penzavo, non era cosa forzata. Però al Milan
mancavano tre punti de più: allora con due gol de più de Angelillo o un gol en meno de
Schnellinger ecco i tre punti! Il Milan è là, bastano quei pochi en più por vincere el scudetto »
« E da Torino nessuna novità? »
« Chi ha detto? La Giuve è fortissima con Traspedini e Chinezino. Anche Herrera conosce de più
el calzio italiano e farà una grande annata »
« Migliore di quella di Rocco? »
vecchia! »
« E’ squadra giovane, ma deve concretare finalmente sennò, a forsa de essere giovane, deventa
« Chi farà da outsider alla guerra al vertice? Yo credo che la Roma è enteressante, ma il vero
outsider è il Napoli che è por spettaculo, me se punta a lo scudetto avrà una delusione. Quando
finisce fra i primi cinque ha fatto una cosa grande ».
« Con tanti clienti allo scudetto e con tanto equilibrio di forze, che cosa succederà della povera
« La fluidificasion a tutte quelle cose che inventano sono per le squadre che perdono, non per chi
fluidificazione? »
ha vinto tutto! »
Lo spillo di Sarti
« Non le interessa neppure la possibilità di cambiare il portiere? »
« Me enteressa de più avere un altro portiere che ce voleva assolutamente per obbligare Sarti a
dare el maximo. Miniussi è emportante per questo ».
« E’ escluso quindi che durante il campionato lei adotti qualche grossa novità tattica? »
« L’Inter de adesso è l’Inter de Suarez, de Corso, de Picchi: non se cambia con gli stessi
giogadori. Quando sarà un’otra Inter, allora se parla de cambiare. Noi giustifichiamo queste nostre
tactiche con i titoli, non con i discorsi! »
« Una tattica per vincere… »
« Exacto! Parlano de giogo defenzivo; de l’Inter forse? noi no! Questo è sicuro. Forse gli altri
fanno giogo defensivo, noi avemo segnato più gol di tutti, in Italia e fuori. E allora? L’Inter
fluidificata con Bedin più che con Picchi: qualcuno non piace? Noi vinciamo! »
« Anche quest’anno? »
« Adesso è più diffizile porche non si può andare più avanti de cosi! Si può solo tentare di fare lo
stesso: se sbagliamo un solo ostacolo, dicono subito che è andata male! Io so! Ma non cambio
nada!».
« Cioè? »
Il miraggio di Londra
« Anche se non si avesse vinto el scudetto l’Inter è siempre in vetta! ».
« In vetta? ».
« Da quando yo sono in Italia, l’Inter è in vetta al calzio italiano, europeo, mondiale. Ho lavorato
bene con presidente Moratti: abbiamo riunito buoni giogadori, forti nel fisico e nel moral. E questo
è un onore soltanto nostro! Siamo i migliori e dovemo continuare a dimostrare ».
« Lei è in forma? ».
« Yo credo che noi avemo el dovere sportivo de ripetere. Per questo bizogna che i giogadori
mantengano la stessa ambizione che ho io! Porche yo ce l’ho più forte de prima! ».
« Non crede che Londra possa distrarli? »
« El contrario! L’Inter ha nove che possono essere internazionali nell’Italia e altri tre che
possono essere in altre nazionali. Allora Londra influenzerà bene porche tutti vogliono giogare forte
e andare ai mondiali ».
« Bisogna che l’Italia ci arrivi! ».
« Deve andarci per forsa! ».
« Sennò ci andrà lei, magari prendendo l’aereo da Madrid! »
« E’ impossibile: yo sono tutto de l’Inter. Al maximo come consigliere tecnico di una nazione:
posso spiegare come ha giogato l’Inter per battere tutto il mondo, no? ».
« Certo, signor Herrera. Arrivederla e in bocca al mondo! ».