1966 dicembre 12 Bologna senza veleno
1966 dicembre 12
Bologna senza veleno
TORINO. Grande, vecchia, indelebile Juve: hai battuto il Bologna perchè sentivi che questa partita,
e nessun’altra, avrebbe designato la sfidante al titolo dell’Inter. Hai battuto il Bologna perchè
possiedi una forza atletica da supermen. Perchè le due falle di Herrera sconfitto sette giorni fa sono
stati i tuoi pregi: centrocampo e difesa. Per questo hai vinto, ma anche per qualcosa di impalpabile
che sfugge ad una definizione precisa. Potrebbe chiamarsi orgoglio, tradizione. Gli Hansen, i Praest
sono persi in una notte di favola. Come Boniperti, come l’immane John Charles, come Omar Sivori.
La Juve della leggenda a perduta. Gli uomini di Heriberto corrono dieci volte di più degli
« antenati », hanno muscoli e fiato tremendi. Ma non hanno la classe, lo smalto dei geni. Questa è
una Juve che sta uscendo alla luce di tempi nuovi. Ma l’orgoglio infinito, la tradizione contano
ancora. I dodici scudetti, quasi una maledizione in tempi di carestia, contano ancora qualcosa. Hai
cancellato Roma, le risa di scherno di Pugliese. Hai segnato dopo tre minuti con Menichelli-Praest.
Hai subito il pareggio. Sei rientrata in campo, hai dominato. E vinto. Questa che possiedi non è la
classe di sempre. Ma questa è la Juve di sempre. Protagonista. Le faide, le guerriglie si possono
combattere tra chiunque, ma la « grande guerra », quella fascinosa e irrinunciabile, è sempre tra
Inter e Juve. L’anno vecchio morirà, fra quindici giorni, sulle ceneri di questa sfida terribile e attesa.