1966 febbraio 7 Heriberto: “Che Napoli!”
1966 febbraio 7
Heriberto: ‘Che Napoli!’
NAPOLI – Quando Heriberto Herrera appare alla porta dello spogliatoio sembra che tutto il silenzio
dell’universo gli sia piombato addosso. Viso più stretto, tinta-tramonto, la figura eretta a sfidare,
prima che gli altri, se stesso, il suo dramma, la sua voglia mordente di sfogarsi una volta per tutte.
E’ il vincolo insuperabile del risultato, della sconfitta, ad impedirglielo. Heriberto, una figura tanto
schiacciata dagli avvenimenti da tagliare la punta agli sfottò che gli rintronano nelle orecchie e che
per novanta minuti sono saliti in enorme mazzo. Non saprebbe parlare, non potrebbe. E deve. Con
una smorfia tanto amara e tragica che ha dell’indescrivibile, parla della Juventus e, appoggiato con
la schiena alla porta sbarrata dello spogliatoio, sembra che faccia la veglia funebre all’estinta.
Nessuno ha il veleno di pronunciargli il nome « proibito », quello di Omar Sivori. Allora i suoi
occhietti si alzano un po’ ed esce il primo, sottile, filo di voce: « Il Napoli è grande, ma la Juventus
ha fatto tutto il possibile per perdere! ». E’ la prima volta che non difende la sua squadra, non era
mai successo che dicesse una cosa simile. Ci voleva Sivori.