1968 agosto 19 Scopigno: “I giocatori guadagnano poco!”

1968 agosto 19 (Il Gazzettino)

Intervista esclusiva al più anticonformista degli allenatori
Scopigno: “I giocatori guadagnano poco!”
Dall’Inter solo rimborsi spese – Carantini e gli ingaggi del Lanerossi – Il Cagliari ha tappato i
buchi – La funzione di Brugnera – Maturità e politica per lo scudetto – La classifica del
campionato

NOSTRO INVIATO
Asiago, 18 agosto
« La verità non esiste: di ogni fatto esistono molte verità». Lo ha dichiarato l’altro giorno ad un
giornalista romano Manlio Scopigno, ultimo filosofo del relativismo. Di lui Rocco dice: « Macché
filosofo: si dà un sacco di arie »; Viani: « è uno dei rari che si sono comportati da amici nei miei
confronti »; Moratti: « primo Herrera, secondo Scopigno »; Marras (azionista n. 1 del Cagliari) « ho
voluto a tutti i costi che ritornasse in Sardegna »; Riva: « ho imparato con lui più che con tutti gli
altri allenatori messi insieme ».

Allora, tra tutte le possibili, raccolgo una verità: questo sarà un campionato che vale il doppio, il

triplo, per Scopigno. Non è un luogo comune. Perchè?

1) riflessi di una seconda esperienza negativa a livello presidenziale da cancellare (con Rocca a

Cagliari, dopo Goldoni a Bologna);

2) quotazione tecnica sempre più elevata soprattutto con le rivelazioni del presidente nerazzurro
Fraizzoli secondo le quali l’anno scorso il sostituto-ombra, ma pagato, di Helenio Herrera era
proprio lui;

3) Cagliari mai così « squadra ».
Scopigno ha tanta personalità che non può non aver capito tutto. « Ma sei stato tu — gli chiedo

— a consigliare quelle rivelazioni a… Fraizzoli?! ».

« Sei matto?! Nel “giro” si sapeva da un anno questa storia: io veramente non capisco perchè

l’abbia resa pubblica adesso quando non serviva e non interessava a nessuno ».

« Per interessare, interessava.., sapere che sei stato per un anno nascosto sotto la panchina del

Mago! ».

“osservazioni” che ho fatto ».

« Ma non è così: la verità è quella di Moratti: io ho preso solo dei rimborsi-spese per le

« E Moratti si prende Scopigno per far l’osservatore?! Di chi? Lasciamo perdere… ».
« Solo rimborsi spese ».
« Siccome non sono l’agente delle tasse, ti voglio credere! Chiuso. Ma, a proposito di “grana”

come vedi la faccenda degli ingaggi? ».

« Di Riva? ».
« No, in generale. Hai visto Juliano, il Lanerossi, ecc. ».
« Io sono dalla parte dei giocatori! ».
« Figuriamoci se non era così! ».
« No, non per demagogia, ma per convinzione. E’ un problema di contrattazione normale che ha
dei punti di rottura, chiaro, nei quali ci rimette il giocatore, ma soprattutto la società. Ci vuole
quindi grande capacità nel condurre questa contrattazione. E sensibilità anche. Io dico che i
giocatori, per i sacrifici che fanno, guadagnano poco!».

« Sei contro-corrente a tutti i costi! ».

« No, ma bisogna pur dire come stanno le cose! Guarda Mina, canta, balla, la vedi nelle foto e
guadagna milioni, ma fa dei “tour” bestiali. I professionisti del calcio, fanno i gol e guadagnano, ma
come tour de torce toccano il record tra ritiri, polemiche, tensioni, rinunce. E spesso sì rompono
anche ».

« Mi sembra che tu esageri il quadro ».
« C’è un’élite esagerata se vuoi, ma la massa dei calciatori, ed è questo il punto, non guadagna

troppo ».

« Allora? ».
« Allora io dico che non è giusto far tutti i giorni i conti in tasca ai calciatori. Adesso c’è la mania
di dare in pasto all’opinione pubblica i guadagni di questa categoria sempre con intenzioni
polemiche. Perché non lo facciamo in altri settori?! Perchè non si fa un discorso generale…,
d’ambiente, ma sempre particolare al football e basta? Io non credo che i giocatori abbiano sempre
torto, per principio! ».

« Ci sono state grosse discussioni in questo periodo tra società e giocatori ».
« Ma è anche l’unica fase di discussione: poi per tutto l’anno non se ne parla più ».
« Tu conosci molto bene Vicenza e il Lanerossi: come mai la… società-modello è stata fino a ieri

in preda all’ammutinamento o quasi? ».

« Anche quando c’ero io, anche quando si parlava più che mai di società-modello ci furono
trattative difficili, casi anche feroci. Ce la siamo però sempre cavata in maniera brillante, nonostante
differenze enormi tra domanda e offerta, per il grande stile e capacità del presidente Maltauro.
Senza mai mettere le cose in piazza. Nemmeno… per Sivori e Altafini si è mai fatto questo ».

« Senti, una curiosità: Carantini chiese a te di allenarsi col Cagliari? ».
« Sì, ed io gli risposi di sì. Dovevo mandarlo via? ».
« Quando se n’è andato, avevi ricevuto una specie di “invito” dal Lanerossi? ».
« No, nessun invito. E’ stato lui a dirmi che sarebbe tornato a Vicenza ».
« Parliamo di cose tue: Riva? ».
« Ha un fisico fortissimo; farà più gol di Prati; non succederà nulla con l’ingaggio ».
« Riva sostiene che finalmente il Cagliari è una squadra completa ».
« Ha ragione. Abbiamo in porta un portiere della personalità di Albertosi: si farà sentire, per
contagio, su tutta la difesa. Poi, al posto di Vescovi che, per me, è sempre stato il “buco” del
Cagliari, ho Tomasini e Nicolai, tutti e due forti, duri. Lì dietro sono coperto bene, non ho
problemi ».

« Però hai perso Rizzo, in attacco ».
« Brugnera mi sta benissimo, non ci ho rimesso niente: ha tre anni in meno di Rizzo, “gioca”

molto e va anche dentro, non ti preoccupare ».

« Mi sembra che tu abbia una preferenza tattica: nelle tue squadre c’è sempre un’ala finta, no? ».
« Intanto io i numeri sulle maglie li leverei perchè non significano più nulla. E poi, esistono

ancora le due ali “vere”? Non credo. Io sono per il raccordo ».

« Raccordo con lo… scudetto? ».

« Ho una squadra equilibrata, nel giro ci siamo, ma per lo scudetto ci vogliono un sacco di altre
cose: maturità e “politica”. Noi abbiamo dei Nazionali e quindi prestigio, perchè sono giocatori che
“fanno cronaca” e… rispetto: ma quando mai lo scudetto esce dal Piemonte-Lombardia? Raramente.
Poi c’è un’altra legge: in Italia un outsider non ha mai vinto lo scudetto! Sempre qualcuna delle
“favorite”: anche questa è una verità, no? »

« Ma il Cagliari cos’è, un outsider o una favorita? ».

« Stiamo nel giro… ».
« Tra il primo, il terzo e il quinto posto in classifica finale, quale ti sembra più realistico per il

Cagliari quest’anno? ».

« Il quinto: l’anno scorso la squadra è arrivata nona; più di quattro scalini non si possono salire in

un anno: nemmeno a chiamarsi Dionisi! ».

« Fai il mago: come sarà il campionato? ».
« L’anno scorso, Milan e Napoli a parte, è stata una vergogna generale! Quest’anno, in casa, si

giocherà più all’attacco; ci sarà più interesse; sarà più combattuto e si vedranno partite migliori ».

« Quali le squadre-guida? ».
« Inter, Milan. Juve, Napoli ».
« Hanno dei problemi anche queste quattro? ».
« Il Napoli di concordia; la Juve di quadratura; il Milan di distrazione con la Coppa anche se ha

una buona rosa. L’Inter ha più giocatori di tutti, basta trovare i ruoli giusti… ».

In un anno di « osservazione con rimborsi-spese » (di Moratti), Scopigno, lo sappiamo tutti, i

ruoli giusti li aveva già trovati. Ma questo è un altro discorso.