1969 marzo 17 Lanerossi meglio del Celtic
1969 marzo 17 (Il Gazzettino)
Milan in vantaggio con Rivera ma Reif pareggia un grande match
Lanerossi meglio del Celtic!
Qualche colpo duro, ma le giustificazioni ci sono – Il presentimento di Rocco – L’errore di
Fontana e quello di Rivera
Lanerossi-Milan 1-1
MARCATORI: 1. t.: 45′ Rivera (M); 2. t.: 25′ Reif (L).
LANEROSSI: Luison, De Petri, Volpato, Biasiolo, Carantini, Calosi, Menti, Fontana, Reif,
Tumburus, Vitali (13 Ciccolo).
MILAN: Cudicini, Anquilletti, Rosato (dal 19′ del 2. t. Hamrin 13.), Maldera, Malatrasi, Fogli,
Rognoni, Lodetti, Prati, Rivera, Scala.
ARBITRO: Bernardis.
NOTE: campo pesante con chiazze di acquitrino. Richiamato Rocco in panchina. Ammoniti
Volpato Maldera Reif. Espulsi Reif (fallo) e Maldera (reazione) al 39′ della ripresa. Angoli 6-3 per
il Lanerossi. Sorteggio antidoping negativo. Paganti 17.044, incasso-record 40.388.400. Il taxi
dell’arbitro è stato bloccato da una cinquantina di tifosi, appena fuori dello stadio. Infortunato
Rosato in uno scontro con Vitali al 19′ della ripresa: forte colpo alla schiena.
NOSTRO INVIATO
Vicenza, 16 marzo
Finisce il primo tempo. Puricelli si alza dalla panchina. Le mani sui capelli, la faccia gli fa strani tic
nervosi. Guarda verso il campo, agitando un pugno contro Fontana, lo aspetta, gli urla che non si
può dormire sulla palla con Rivera in circolazione.
L’arbitro Bernardis ha fischiato l’intervallo al 46′ esatto: 40 secondi prima, il Milan è andato in
vantaggio, con un tocco piatto di Rivera, da due passi. Fontana l’errore da ergastolo lo ha commesso
prima. Dieci metri fuori area di rigore, aveva un pallone tranquillo, era in vantaggio su tutti: gli
aveva pisolato sopra, ghirigoranado sporco, aveva perso la palla. Rivera, fulmineo come la classe,
crossa da destra a sinistra, smarcando Rognoni: ma c’è Luison che fa il kamikaze due volte e De
Petri che cancella l’angoscia, buttando in corner. In tribuna si dice: « La marcatura di Fontana su
Rivera è sbagliata ». Rispondiamo: « Sbagliata non è la marcatura, ma certe sviste di Fontana, come
a Firenze ». Rognoni calcia il corner, Fogli devia appena di testa, entra Rivera in spaccata sul palo
sinistro di Luison, Milan 1-0.
Disperazione di Puricelli, di Farina, del pubblico pro-Lanerossi, perchè il gol non era
« giustificato ». In tutto il primo tempo, due erano state le azioni sottorete, azioni vere,
pericolosissime, risolutive e tutte e due le aveva costruite il Lanerossi, cioè Alberto Reif: un esterno
destro diretto nel sette e « spostato » da Anquilletti (36′); un cross tranciante da destra con
Tumburus-Vitali tre centimetri sotto la deviazione finale (38′).
Il Milan di Glasgow non aveva dominato la partita; l’aveva soltanto controllata, smorzando il
ritmo del Lanerossi. Un pareggio ci stava giusto, a metà match; il vantaggio no. Gioco abbastanza
lineare, ma senza grossi brividi, forse perchè le punte vere in campo erano soltanto quattro: Prati e
Rognoni; Vitali e Reif. Senza contare che, in un centrocampo intasatissimo, Fogli e Tumburus
venivano costantemente tagliati fuori: il ritmo segnava 30 e loro andavano a 15.
Con quel gol sullo stomaco, l’intervallo avrebbe potuto annichilire il Lanerossi, come qualsiasi
altra squadra. Ma il Lanerossi è, oggi, una « squadra ». La netta sconfitta di Firenze non ci aveva
ingannati: il carattere c’è, la preparazione anche. I tic nervosi, le urla di Puricelli hanno trovato
giocatori che reagivano perchè avevano muscoli e cervello ancora disponibili.
La ripresa ci ha entusiasmato. Non ha avuto le geometrie fredde di prima, ma il Lanerossi « che
doveva pareggiare » ha dettato ritmo, velocità. Qualcuno ha parlato di gioco duro (Rosato fuori,
Reif e Maldera espulsi): sì, è vero, ci sono stati scontri pesanti, ma non bisogna esagerare. Occorre
tenere conto di due attenuanti: 1) il Milan gioca per lo scudetto, il Lanerossi per salvarsi: più
ipertesa di così una partita non può nascere e i giocatori (soprattutto giovani, come Reif e Maldera)
non sono dei robot; 2) l’arbitro, con valutazioni distorte e un continuo chiacchierio con i giocatori,
ha irrobustito la tensione, invece di smorzarla. E’ sintomatico che alla fine non fossero soddisfatti di
Bernardis, né Farina né Carraro!
Sì, ha ragione Rocco: dopo quattordici minuti il Milan poteva chiudere la partita sul due a zero.
Su un colossale contropiede, Carantini solo in mezzo a Prati e Rivera (palla al piede): tutti ci si
aspetta che Rivera scatti a rete, perchè può farlo comodo. Invece, incredibile!, rinuncia e tocca a
Prati. Forse Rivera ha avuto un attimo di stanchezza nei riflessi e forse è stato proprio questo
l’handicap pagato per la vittoria a Glasgow. Non c’è dubbio che un Rivera più lucido, in un modo o
nell’altro, sarebbe andato in gol. Rocco ha pure un alibi: dopo diciannove minuti Rosato è uscito dal
campo con la schiena irrigidita, costringendo il Paron a far marcare Tumburus da Scala e Scala,
come difensore, non vale Rosato.
Sì, sono episodi non trascurabili. Ma meno trascurabile ancora è il forcing del Lanerossi, al quale
l’assenza del « pensante » Cinesinho dava più rapidità, più profondità nei i lanci. E per quel due a
zero sprecato da Rivera, il Lanerossi costruiva cinque palle-gol: Tumburus sopra la traversa (12′);
Fontana, grande Cudicini (19′); Reif deviato in corner difficile (24′); ancora Reif (35′); Tumburus
(43′).
Il pareggio di Reif non è stato casuale. Ha un senso agonistico, risultato pratico di una superiore
pericolosità: quella rapida deviazione di testa all’indietro (a fil di palo) su battuta lunga di Fontana,
ha ridato a Cesare quello che era di Cesare! Ha ridato al Lanerossi un punto-super che ampiamente
meritava. Ha ridato anche a Reif la testimonianza di una superiorità netta su Maldera e sulle altre
punte.
« Quando è uscito Reif — ha commentato Rocco — il pericolo è cessato per noi! » E dieci
minuti prima del match, Paron Nereo ci aveva detto: « Mi servirebbe quel « mulo » (Reif, ndr): mi
sono pentito di non averlo preso questa estate ». Un giudizio tecnico ed un presentimento. Ora la
probabile squalifica toglierà Reif a Puricelli per la trasferta di Napoli. Una grossa, imprevista falla.
Ma il punto anti-Milan vale soprattutto come testimonianza che il Lanerossi « esiste ». Che non è
cotto.
La gente diceva: « Lanerossi meglio del Celtic! ». Una battuta. Ma cosi è stato.
Lanerossi
LUISON 8 — Imparabile la deviazione-gol di Rivera da due metri. Formidabile nelle uscite-
suicidio su Prati. Presa perfetta, calmo. Bravo Luison!
DE PETRI 7 — La posizione « falsa » di Scala lo ha messo all’inizio un po’ a disagio: poi ha
capito tutto, concludendo un’ottima partita da terzino-mediano.
VOLPATO 7 — Nonostante preferisca giocare a destra, rendimento elevato anche a sinistra.
Rognoni ha uno scatto-lampo, ma Volpato gli ha permesso molto raramente di sprintare.
BIASIOLO 7 — Può dare di più, ma ci piace così, anche se meno appariscente. Tempo fa era più
in vetrina, oggi l’istinto offensivo gli viene un po’ represso, ma la misura, la responsabilità tattica,
maturano a vista.
CARANTINI 8 — Gli danno sempre l’incarico di fiducia: questa volta gli è toccato Prati. Sì, è
vero, le tre volte che non c’è arrivato lo stopper, c’era un grande Luison, ma Carantini ha
neutralizzato all’85 per cento le chances dell’unico cannoniere di Rocco.
CALOSI 7 — Un Calosi così non lo vedevamo da un pezzo! Puricelli non è dovuto intervenire
mai, perché il libero aveva capito da solo che con il Milan non era proprio il caso di « danzare »
calcio. Nessun tackle sbagliato in uscita dall’area.
MENTI 7 — Temevamo che il fatto di non aver in panchina la valvola di scarico (cioè
Tumburus) lo cucinasse fisicamente alla distanza. Non è accaduto, anche favorito dal clima. E
infatti, a due minuti dalla fine, ha portato su per Tumburus una bellissima azione quasi-gol.
FONTANA 7 — Un grosso, ingenuo errore di palleggio è all’origine del gol del Milan. Rivera è
ovviamente l’avversario più difficile da marcare: nel primo tempo Fontana non ci è piaciuto,
nonostante un paio di tiri a rete; nel secondo è cresciuto enormemente. Fra l’altro il tiro-cross
deviato da Reif in gol, è suo.
REIF 8 — Un voto in meno per il neo dell’espulsione, determinata da un fallo « nervoso » di
ribellione alla durezza di Maldera. Tecnicamente parlando, e ottimo gol a parte, ha tranciato cross
stupendi mettendo sempre in crisi Maldera. Se il Lanerossi avesse un Vinicio per quei cross…
TUMBURUS 6 — Spaesato, fuori posizione per mezza partita. Poi è cresciuto, come
pericolosità offensiva. Alla fine, ha messo a fil di palo il match-ball!
VITALI 6 — Movimento continuo, anche se ha la solita difficoltà di tiro. Però è dura con
Anquilletti…
Milan
CUDICINI 7 — Al 19 della ripresa è stato veramente grande, graffiando in corner un tiro-gol di
Fontana dal limite. Ma sette minuti prima era uscito a vuoto su cross di Menti: il colpo di testa di
Tumburus, a porta abbandonata, uscì di un millimetro sulla traversa. Imparabile il gol.
ANQUILLETTI 7 — Da un pezzo non sbaglia partita. Autorevole su Vitali, senza contare che
(36’ primo tempo) è riuscito a deviare di testa sul fondo un tiro tagliato di Reif che, a nostro avviso,
sarebbe finito all’incrocio dei pali.
ROSATO 7 — Per 40 minuti su Menti, poi su Tumburus. Finché è rimasto in campo, non ha
sbagliato nulla. Si è fatto meno falloso.
MALDERA 6 — Più forte come stopper che come terzino, ruolo al quale lo ha costretto Reif
giocando quasi sempre all’ala destra. Duro, ma spesso battuto.
MALATRASI 6 — Regista della difesa, con ordini urlati di continuo ai compagni. Senza errori,
ma restio a « chiudere » sulle fasce laterali.
FOGLI 5 — Nel primo tempo si è eliso con Tumburus. Nel secondo ha giochicchiato senza
determinare.
ROGNONI 6 — La mancanza di esperienza è stata sottolineata da Volpato che lo anticipava
facile anche su ottimi lanci. Scatti rabbiosi, ma conclusioni zero.
LODETTI 7 — Rocco ce l’ha fatta: a forza di insistere, lo ha recuperato per quello che Lodetti sa
dare. E’ molto migliorato, sia come ritmo che come precisione, rispetto al Lodetti di un mese fa.
PRATI 7 — Non ha segnato, ma non per demerito: solo che Carantini e le uscite di Luison sono
stati perfetti. Simulatore di falli, almeno tre volte.
RIVERA 7 — Un gol d posizione, perciò intelligente. Calato alla distanza, come tenuta. Tiene
sulla coscienza il mancato 0-2 (al 12′ della ripresa): solissimo con Prati e Carantini preso in mezzo,
non ha avuto il coraggio, o il fiato?, di andare in porta, ed ha toccato male su Prati!
SCALA 6 — Scarsa personalità a centrocampo, anche perché in posizione tatticamente ibrida.
Molto impegno.
HAMRIN 5 — Venticinque minuti inutili, dopo l’infortunio a Rosato. Oggi Kurt è questo.
Trotterella, tiene la palla in dribbling stretto, ma quando è il momento di scattare, allora il
« vecchietto » non risponde più.