1973 febbraio 10 Valcareggi da 40 milioni. Italia-Turchia deamicisiana
1973 febbraio 10 – Valcareggi da 40 milioni / Italia – Turchia
deamicisiana
25 febbraio, ore 13 e 30 italiane, a Istanbul: chi saranno gli undici
azzurri di Turchia – Italia? In tempi normali, una domanda del
genere non interesserebbe a nessuno: qualunque Nazionale
nostrana andrebbe infatti sul velluto del contropiede. Oggi no. Oggi
il calcio italiano vive un momento di ferrea coerenza: brutto in
casa, brutto fuori. E dunque la Turchia diventa babau per un Ct.
che non dovrebbe sbagliare.
Sulla lavagna di Coverciano stanno pochi nomi “sicuri”. Molti altri
vagano ancora nel possibilismo. I match che conteranno come test
sono tre: Juve-Lazio domani, Milan-Juve e Cagliari-Inter fra otto
giorni. In sostanza, Valcareggi ha 180 minuti di campionato per
scegliere la gente più in forma.
Fino all’anno scorso la panchina del Ct. sembrava piantata tra la
camomilla; nessuna partita prendeva cioè il tono di un aut aut.
Dopo l’eliminazione da Coppa Europa a Bruxelles, qualcosa è
cambiato. Nemmeno il contratto del Ct. sa ora di cemento.
Saltasse anche l’appuntamento mondiale con Monaco ’74, Franchi
sarebbe costretto a mutare gestione, cercando un tecnico da
“recupero” almeno propagandistico. E’ vero infatti che la Nazionale
identifica il campionato, ma è anche vero che la Nazionale serve
da popolarissimo traino per il campionato.
L’altro ieri, in un’intervista al “Corriere dello Sport”, Gigi Riva ha
firmato una colossale fideiussione pro-Valcareggi: “Nell’ambiente
del nostro calcio, – ha detto Riva – l’unico che prende le cose per
quello che sono, senza deformare la realtà dei fatti, è Valcareggi.
Solo lui mi ispira fiducia. Se non ci fosse, bisognerebbe…
inventarlo. Altrimenti, sarebbe forse il caos”.
Riva non spiega perché, con Nereo Rocco tanto per fare un
esempio, la Nazionale finirebbe nel “caos”. A parte ciò, anche la
dichiarazione di Riva vale come sintomo dello stato di emergenza
avvertito a Coverciano. In genere, le persone perbene (e Riva lo è)
offrono infatti il salvagente all’allenatore quando l’acqua sale già
alla gola.
Come sempre, esiste oltretutto una situazione economica non più
pacifica per Valcareggi. Anni fa, quando fu assunto, il Ct. ottenne
un contratto assai leggero per la Federcalcio: meno di un milione
al mese. Una panchina che, tutto sommato, “costava poco”. Dopo
lo “scatto” per la vittoria in Coppa Europa ’68 e dopo il nuovo
sta
rendendogli
La Nazionale
“scatto” per il secondo posto in Messico ’70, Valcareggi salì molto
(e giustamente) in quotazione. Oggi, il Ct. costa quaranta milioni
all’anno!
bene ma
contemporaneamente salgono le responsabilità di condizione.
Mai come ora il Ct. sente sulla schiena gli occhi dell’opinione
pubblica; mai come ora Franchi-Carraro hanno tutto l’interesse a
non mischiarsi in scelte tecniche. Valcareggi è dunque solo e deve
usare da solo questi 180 minuti che il campionato gli propone.
Viste le tremule condizioni di giocatori come Capello, Burgnich,
Rosato, Chinaglia, Boninsegna, Agroppi, il Ct. sta seduto a un
bivio:
1) Non cambiare nulla e puntare sulla “riconoscenza” dei suoi
“ragazzi”;
2) dare una sterzata di sapore strettamente tecnico.
E’ un piccolo caso di coscienza
l’allenatore.
Conoscendo Valcareggi prevarrà probabilmente e ancora una
volta l’uomo. Se sarà così, il 25 febbraio a Istanbul andremo con il
libro “Cuore” in tasca. Ci servirà in ogni caso.
l’uomo e
tra